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Tutti Libri

Il vecchio e il mare a fumetti

Una splendida ed elegante edizione cartonata. Un fumetto dal potente bianco e nero, scandito dai silenzi e dai tempi lenti del mare. L’ultima sfida di un uomo.

Dal romanzo premio Pulitzer di Hemingway. Ambientato sull’isola di Cuba, il romanzo presenta pochissimi personaggi: Manolin, un giovane ragazzo che rappresenta la speranza, il marlin (l’enorme pesce che verrà catturato) e il vecchio, profondamente segnato di una vita dura e piena di sacrifici.

Tutto in lui era vecchio, ad eccezione dei suoi occhi che erano rimasti del colore del mare. La sua lotta con il pesce afferma il suo orgoglio e il suo coraggio, che sembravano già persi da tempo, ma anche la notevole forza che dimostra combattendo quasi a mani nude con i pescecani. Il pesce catturato ha una notevole rilevanza nel romanzo.

Si tratta di un marlin enorme, lungo circa 5 metri e mezzo, «con delle strisce color viola che la cingevano; e accanto a lei, nuotavano due remore grigie, che non si allontanavano mai». Nei suoi movimenti è calmo e infonde nel marinaio un senso di nobiltà; sembra che, nonostante la situazione, tra i due si sia instaurato un rapporto quasi paritetico.

Il principe e il povero

Londra, un giorno d’autunno del sedicesimo secolo. Nella povera famiglia dei Canty nasce Tom, un bambino non desiderato. Nello stesso giorno, nella famiglia reale dei Tudor, nasce un bimbo che tutta l’Inghilterra attendeva con ansia: Edoardo.
Esteticamente sono molto simili, ma mentre il primo vive di elemosine nelle periferie della città, il secondo è un principe. Entrambi sognano una vita diversa e, quando il caso decide di farli incontrare, scelgono di scambiarsi segretamente i ruoli.
Inizia così la famosa avventura scritta da Mark Twain, che in questo volume è trasposta a fumetti nelle tavole Attilio Micheluzzi e la sceneggiatura di Roudolph.
Si tratta del primo straordinario esempio di adattamento letterario realizzato da Micheluzzi.

Qualche info in più

Pubblicato nel 1881, il romanzo di Mark Twain Il principe e il povero è un classico senza tempo.
Numerosi gli adattamenti, cinematografici, teatrali oltre che a fumetti, che hanno reso la storia universale e declinata in maniera differente a seconda dell’epoca. È anche il primo romanzo con il quale Attilio Micheluzzi si è cimentato per una trasposizione a fumetti. Pubblicato originariamente a episodi sul «Giornalino» tra gennaio e marzo del 1979, presenta sessantaquattro magnifiche tavole. Il segno di Micheluzzi rende con maestria tanto l’atmosfera cupa dei ghetti londinesi quanto l’eleganza della Corte inglese del tempo. I testi sono invece a cura di Raoul “Roudolph” Traverso, grande autore ed esperto nell’adattamento di classici della letteratura, che ha perfettamente sintetizzato il testo originale.
Una parabola sociale, che ora rivive in questa nuova edizione cartonata a colori che ne esalta l’incredibile bellezza.

Bio autore

Attilio Micheluzzi (Umago, 1930 – Napoli, 1990) è stato uno dei grandi Maestri del fumetto italiano. Architetto di formazione, iniziò la carriera in Africa prima di dedicarsi ai fumetti in Italia. Esordì su Il Corriere dei Piccoli e collaborò a lungo con Il Giornalino, realizzando biografie a fumetti e illustrazioni. Lavorò anche con CepimAlter AlterL’Eternauta e Corto Maltese. Creatore di Petra Chérie, vinse prestigiosi premi come lo Yellow Kid (1980) e il Prix Alfred (1984). A lui è intitolato il Premio Micheluzzi del Napoli Comicon. Amava ambientazioni storiche, l’aviazione e i grandi conflitti, esplorati con uno stile ricco e profondo nonostante abbia iniziato la carriera fumettistica dopo i quarant’anni.

I racconti del terrore di Gogol

Con uno stile visionario e al tempo stesso chirurgico, Nikolaj Gogol' mette alla berlina la desolante mediocrità umana di cui è intrisa la società del suo tempo. Un occhio umoristico e contemporaneo quello dell’autore che, attraverso l’elemento fantastico, rivela miserie e storture della piccola borghesia.
Le ambizioni di un naso dotato di vita propria, la maledizione diabolica di un ritratto, un terrificante capo degli gnomi: quadri satirico-grotteschi che denunciano ingiustizie, soprusi e servilismo di un periodo storico chiuso e retrogrado.
La trasposizione a fumetti di tre capolavori pungenti e surreali, dalla penna di uno dei grandi della letteratura russa: Il nasoIl ritratto e Il Vij.

Pubblicati per la prima volta tra il 1834 e il 1835, questi tre famosi racconti rendono chiaro il senso di oppressione che Gogol’ provava nei confronti della società russa del tempo. Tra realismo e surrealismo, l’autore si scaglia contro un’amministrazione corrotta facendo oscillare il lettore tra malinconia e umorismo. I suoi racconti e i personaggi che li popolano sono veri e propri simboli, rappresentazioni di angherie, prevaricazioni, discrepanze tra le classi sociali. Una prosa intensa e un linguaggio vivace che distinguono la sua opera da quella di altri autori russi, per la ricchezza di inventiva e immaginazione.
I capolavori dello scrittore e drammaturgo Gogol’ rivivono ora in un affascinante adattamento a fumetti, che ricostruisce le atmosfere enigmatiche e inquietanti della Russia del primo Ottocento.

Con i testi di Luca Franceschini e i disegni di Francesco De Benedittis.

I promessi sposi

Quello de I promessi sposi è il romanzo storico più celebre della letteratura italiana.
Nato dal genio di Alessandro Manzoni, mette in luce il rapporto tra umili e potenti, in un intreccio di episodi reali e storie di personaggi fittizi.
La popolarità e l’interesse per l’opera hanno portato a numerose riletture, dal teatro al cinema, passando per l’illustrazione.
Attilio Micheluzzi ne ha realizzato un meraviglioso adattamento a fumetti, coadiuvato dalla sceneggiatura di Mino Milani. È attraverso gli occhi di Padre Cristoforo, L’Innominato e Don Rodrigo, che i due maestri ripercorrono le famose vicende di Renzo e Lucia.
Un grande classico che rivive nella trasposizione di due colossi della Nona Arte.

Qualche info in più

Ambientata tra il 1628 e il 1630 nella Lombardia della dominazione spagnola, l’opera di Alessandro Manzoni rappresenta il primo romanzo moderno della nostra tradizione letteraria.
Attilio Micheluzzi e Mino Milani ne hanno scomposto con maestria il testo in tre capitoli dedicati a Padre Cristoforo, L’Innominato e Don Rodrigo, riflettendo la natura di romanzo corale dell’originale. Pubblicati originariamente in tre numeri de «Il Messaggero dei Ragazzi» nel 1981, sono ora raccolti in questo unico volume edito da Edizioni NPE, in formato cartonato a colori.
Tavole dalla grande potenza espressiva, con un inconsueto dinamismo narrativo e una profonda attenzione alle ambientazioni d’epoca, che esaltano la bellezza di un’opera intramontabile.

I luoghi del Re

Una guida immaginaria ai luoghi descritti da “sua maestà” Stephen King nei propri romanzi.
Dall’Oregon alla Louisiana, passando per il Colorado e il Nebraska, fino a raggiungere il suo amato Maine e la mitica Castle Rock, teatro di molte tra le sue opere più celebri.
Un vero e proprio viaggio tra le località immaginarie citate dallo scrittore di Portland all’interno dei suoi testi. Un volume realizzato con precisione filologica ispirandosi alle guide e riviste degli anni Ottanta, riccamente illustrato, completo di mappe, ricette e QR code con link a paesaggi sonori dei luoghi di King. Con uno spazio dedicato anche alle fondamentali note del viaggiatore. Il tutto arricchito da numerose curiosità e approfondimenti nell’inconfondibile stile del collettivo Imaginary Travel Ltd.

Considerato uno dei più grandi autori del nostro tempo, Stephen King ha dato vita a numerosi capolavori: ShiningITCujoCarriePet Sematary, per citarne alcuni. Ogni sua pubblicazione registra un immediato successo a livello mondiale. Analizzando le città immaginarie (con qualche eccezione) presenti nei suoi libri, la guida «I luoghi del re» rappresenta un vero e proprio omaggio all’autore, un atto d'amore alla sua opera. Il frutto di un lavoro complesso e articolato: 110 illustrazioni originali, sound design, calligrafie, più di dieci persone coinvolte (tutti fan di lunghissima data di King).

Il volume è a cura di Imaginary Travel Ltd, un collettivo di autori che si occupa di scrittura, immaginazione, calligrafia e illustrazioni. Uniti dalla passione per horror, viaggi e libri d’epoca, hanno realizzato per Edizioni NPE delle guide immaginarie divenute ben presto best seller della casa editrice: I luoghi di LovecraftVampiri - Dove trovarliAnimali misteriosi e come mangiarli ed ora I luoghi del re.

I figli del capitano Grant

Glasgow, 1861. Il capitano Grant, a bordo della sua “Britannia”, parte per i mari del sud alla ricerca di una terra grande e fertile dove fondare una colonia scozzese. I suoi figli Mary e Robert, orfani di madre, vengono affidati alle cure della zia Judy.
Dopo mesi di navigazione lungo le rotte atlantiche e del Pacifico, tra tempeste paurose e calme ostinate, un violento tifone investe la nave causando un inevitabile naufragio. Ma il comandante, miracolosamente sopravvissuto, affida al mare una richiesta di soccorso.
Sarà Lord Glenarvan a ritrovarla e a lanciarsi, insieme ai figli di Grant, nell’impresa di raggiungerlo, affrontando un avventuroso viaggio intorno al mondo.
Dal racconto di Jules Verne, l’adattamento a fumetti di Franco Caprioli, portato a termine da un’altra grande firma del Fumetto, Gino D’Antonio, dopo la prematura scomparsa del maestro.

Qualche info in più

Pubblicata originariamente nel 1867, questa meravigliosa opera del padre della moderna fantascienza costituì il primo capitolo di una trilogia proseguita poi con “Ventimila leghe sotto i mari” e conclusasi con “L'isola misteriosa”. Un romanzo d’avventura, apparso dapprima a puntate su una rivista letteraria francese e in seguito riproposto in un volume triplo dall'editore Hetzel. La storia rivive attraverso la splendida trasposizione a fumetti ad opera del maestro dell’avventura e delle storie di mare, Franco Caprioli.
Grande amante di Jules Verne, l’artista di Mompeo si è dedicato a numerosi adattamenti dei suoi racconti: si pensi ad esempio a “Michele Strogoff”, “I violatori del blocco” e “Un capitano di quindici anni”. Non riuscì però a completare il lavoro iniziato su “I figli del capitano Grant”, che successivamente è stato ripreso e concluso da un altro talentuoso fumettista: Gino D’Antonio.
Questa nuova edizione, cartonata a colori, contiene anche i disegni rimasti incompiuti.

Ernest Hemingway – Per chi suona il passato

Cuba, primavera 1958. A bordo del Pilar, Ernest Hemingway si lascia trasportare dalle melodie di una vecchia radio. Ogni canzone è un viaggio nel tempo, un tuffo nei ricordi più intimi.
Donne, amori, tradimenti… un mosaico di emozioni che svela l'anima inquieta di uno dei più grandi scrittori del Novecento.
Un viaggio emozionante nel cuore di un mito, tra le onde del mare e i sentieri della sua memoria.
 
Qualche info in più
 
Chi era davvero Ernest Hemingway? Dietro lo scrittore indurito dalla vita, si nasconde un uomo fragile, tormentato dalle esperienze vissute e dai ricordi delle donne che ha amato.
Questo graphic novel, ritrae il Premio Nobel per la letteratura a bordo della sua amata barca, rifugiato nella solitudine e nella pesca. La sua vera compagnia è una vecchia radio che trasmette melodie evocative, ognuna delle quali funge da portale verso un passato vivido e complesso.
Mentre le onde cullano il Pilar, le note trascinano Hemingway in un vortice di ricordi. I suoi pensieri tornano alle donne che hanno segnato la sua esistenza: dalla figura materna, fonte di amore e protezione, alle quattro mogli che lo hanno accompagnato nei momenti più intensi della sua vita. Ognuna di loro rappresenta un capitolo fondamentale della sua storia, un intreccio di passioni, tradimenti e ispirazioni che hanno plasmato l'uomo e lo scrittore.
Attraverso le canzoni che risuonano nell'aria, Hemingway rivive gli incontri fatali, le promesse infrante, le gioie e i dolori che hanno caratterizzato i suoi amori. Ogni donna è un frammento del suo puzzle interiore, una tessera fondamentale per comprendere la complessità della sua personalità.
Le pagine del volume «Ernest Hemingway - Per chi suona il passato» ci immergono in un'atmosfera sospesa tra realtà e fantasia, dove i confini tra passato e presente si dissolvono.
Mentre Hemingway naviga sulle acque turchesi dei Caraibi, il lettore intraprende un viaggio alla scoperta dell'anima tormentata di uno dei più grandi scrittori di sempre.
Un graphic novel che svela la complessità di un'icona letteraria, tra forza e fragilità, avventura e dolore.
 
Bio autori
 
Giuseppe Congedo
è diplomato in sceneggiatura presso la Scuola internazionale di Comics di Roma e ha conseguito un Master di specializzazione nella stessa materia.
Ha insegnato sceneggiatura presso la School comics di Aprilia e ha collaborato con la rivista «Icomics» della Kawama editoriale.
Ha pubblicato per Edizioni NPE, Dunwich Edizioni, Bugs Comics, ESESCIFI, LetteraturaHorror.it, Pidgin Edizioni, IVVI Editore, Edizioni Erranti, Re Artù Edizioni.
Si ricorda, tra gli altri, il volume H.P. Lovecraft: I gatti di Ulthar e altri racconti (Edizioni NPE 2020).
 
Giovanna La Pietra
è diplomata presso la Scuola Internazionale di Comics di Napoli e ha conseguito un Master in fumetto.
Tra le sue pubblicazioni: Gomorroland per Cards &co., Un capitano per Hazard Edizioni, La lunga notte di Durante Alighieri per Poliniani e Giacomo Leopardi: L’infinito edito da Edizioni NPE.
Ha collaborato come illustratrice con la Diamante Content e come colorista con Arancia Studio su numerosi progetti, tra cui Topolino: robot cleancerGargoyles e Gargoyles Quest dando anche il via a collaborazioni estere. Ha infatti disegnato Top Secret Service per la Dark Horse e lavorato come colorista a Final Space – The final chapter.

Filumena Marturano

Filumena Marturano è una commedia teatrale in tre atti scritta nel 1946 da Eduardo De Filippo: uno dei suoi lavori più conosciuti e apprezzati dal pubblico e dalla critica.
 Scritta originariamente per la sorella Titina, dalla commedia Eduardo trasse il film omonimo (1951), diretto e interpretato da lui stesso e da sua sorella, nonché la versione televisiva (1962) con Regina Bianchi.
Vittorio De Sica ne trasse Matrimonio all’italiana (1964), con Sophia Loren e Marcello Mastroianni, sempre ambientato a Napoli.

La commedia fu tradotta in varie lingue, tra cui l’inglese: una versione fu addirittura diretta da Laurence Olivier.

Racconta Andrea Camilleri, che ebbe frequentazioni di lavoro e d’amicizia con Eduardo De Filippo, che, in occasione della trasposizione televisiva della commedia, Eduardo disse a Regina Bianchi: «Regì, guarda che poi questo Titina se lo guarda».
 Regina Bianchi interpretò la parte dando tutta se stessa. Alla fine del primo atto – negli anni ’60 non c’era montaggio, si registrava un atto intero – Camilleri, profondamente emozionato, si precipitò ad abbracciare l’attrice, che gli svenne tra le braccia per la tensione emotiva della recitazione che, con quelle parole, Eduardo le aveva provocato.

La trama


Atto Primo
: Filumena, una donna matura con un passato da prostituta, è stata per venticinque anni la mantenuta di Don Domenico (Mimì) Soriano, un ricco della Napoli bene.
 Per costringere Don Mimì al matrimonio e ad abbandonare la sua condotta dissoluta, Filumena si finge morente, coinvolgendo nell’inganno un medico e il prete che celebrerà il matrimonio in articulo mortis.
 La scoperta dell’inganno sconvolge l’uomo, ma alla reazione di Mimì, Filumena mette le carte in tavola: gli racconta di avere tre figli, e vuole che lui li riconosca come tali.
 Mimì infuriato si allontana con il proposito di voler fare di tutto per ottenere l’annullamento del matrimonio.

Atto secondo
: Domenico chiama in casa un avvocato che lo rassicura della nullità del matrimonio celebrato con l’inganno. Filumena, che nel frattempo aveva fatto chiamare i figli per sistemarli in casa per averli vicino a sé, davanti al trionfo di Domenico gli esprime il proprio disprezzo e gli rinfaccia l’ingratitudine verso di lei che si è occupata per tanti anni di lui e dei suoi affari. Racconta la propria infanzia povera e infelice, che l’ha portata per fame a prostituirsi e comunica ai tre giovani di essere la loro madre. Loro non lo sapevano.
 I tre reagiscono sbalorditi alla rivelazione della donna ma uno di loro la accoglierà in casa sua. 
Rimasti soli, Filumena rivela a Domenico che uno dei tre è suo figlio e, poiché egli non le crede, Filumena gli ricorda di quando una notte volle amarlo di un amore vero che lui non capì, pagandola come al solito con una banconota che Filumena ha conservato e sulla quale ha segnato la data del concepimento di suo figlio: ora, dopo aver strappato la parte con la data restituisce il denaro a don Mimì «…perché i figli non si pagano» e va via di casa in un moto d’orgoglio.

Atto Terzo: 
Don Mimì e Filumena hanno deciso di sposarsi sul serio: ma l’uomo ancora non conosce chi è il suo vero figlio e cercherà inutilmente di scoprire quale di questi possa essere. Filumena non glielo dirà mai perché sa che don Mimì dedicherebbe solo a lui le sue attenzioni, favorendolo a scapito degli altri due.
Quindi, se don Mimì vuole essere padre di suo figlio, lo dovrà essere per tutti e tre indistintamente perché «E figlie so’ ffiglie… E so’ tutte eguale…». Sulle prime Domenico sembra allontanarsi nuovamente ed il matrimonio pare andare a monte, ma proprio nel momento in cui l’uomo sta per spiegare la situazione ai tre giovani si sente da questi chiamarlo per la prima volta “papà” facendolo commuovere e accettare il matrimonio.
 Indimenticabile la scena finale in cui Filumena, sposatasi, inizia a piangere per la prima volta. Mimì, stupito, le chiede come mai – dal momento che non l’aveva mai vista piangere prima.
Adesso che i suoi figli hanno una casa ed un futuro, e lei è la moglie dell’uomo che ama, può finalmente lasciarsi andare in un pianto liberatorio:
«E com’è bello piangere, Mimì».

Giacomo Puccini – Una vita per la musica

La bohèmeToscaMadama ButterflyTurandot… Grazie ai suoi capolavori, Giacomo Puccini è considerato uno dei più grandi operisti di tutti i tempi. Tra sogno e melodramma, questa storia a fumetti mostra i lati più significativi e inediti del compositore lucchese.

Qualche info in più

Quella attuata da Giacomo Puccini è stata una rivoluzione teatrale-operistica senza eguali nella Storia. Eppure, per quanto note e apprezzate siano le sue opere, poche sono le informazioni biografiche disponibili. Ricostruendo vicende artistiche e personali, questo graphic novel restituisce il ritratto di un Puccini inedito. Grande attenzione è riservata al suo rapporto con il pubblico, durante quello che è stato il periodo più tormentato della sua esistenza. Il volume è arricchito dalla presenza di un corposo apparato redazionale, che vede la prefazione di Nicola Lucchesi (amministratore unico di Lucca Crea), l'intervento di Pier Luigi Gaspa (curatore del volume) e gli approfondimenti di due grandi conoscitori di Giacomo Puccini: Claudio Gallo, che racconta una curiosa leggenda su Puccini, e Giorgio Farabegoli, che analizza l’interesse di Puccini per la “musica meccanica”. Nel centenario della sua morte, questo graphic novel omaggia e riscopre in modo originale l’immortale figura di Giacomo Puccini.

Bio autori

Giorgio Martone

Fumettista, scrittore, musicista e pubblicitario, è diplomato in sceneggiatura presso la Scuola Italiana di Comix. Ha dato vita al webcomic “Le Avventure di Mr. Fox” poi pubblicato in formato cartaceo. Ha pubblicato con Hazard Edizioni il volume Un Capitano, con Noise Press i volumi The Steams Chronicles e Akai Misaki, e con Edizioni NPE il graphic novel Giacomo Leopardi – L’infinito. Per gli Stati Uniti ha collaborato con la rivista americana «Heavy Metal».

Christian Culicelli

Dopo il diploma come operatore grafico per la pubblicità, ha frequentato la Scuola Italiana di Comix di Napoli. Insieme ad ALT, ha realizzato il suo primo lavoro L’ultima chiamata. Ha lavorato per Ludiblood come illustratore del Gioco di ruolo “The Silence of Hollowind” e ad oggi collabora come disegnatore con Erie County Comics per la serie «Rustbelt».

Kafka – La metamorfosi

Una mattina mi svegliai dopo una nottata di sogni inquieti e mi ritrovai trasformato in un gigantesco insetto…

L’adattamento a fumetti del più noto racconto di Franz Kafka (1883-1924), pubblicato per la prima volta nel 1915. Una tragica metafora del male di vivere del Novecento: l’emarginazione alla quale l’insetto, il “diverso”, viene cinicamente condannato dalla società.

La metamorfosi è un racconto lungo di Franz Kafka (1883-1924), scritto nel 1912 ma pubblicato nel 1915. Si tratta di uno dei testi più noti e famosi dello scrittore boemo in cui si descrivono le vicende di un uomo, Gregor Samsa, che una mattina si sveglia e scopre di aver assunto le fattezze di uno scarafaggio. Generalmente La metamorfosi è interpretata come una allegoria della alienazione dell’uomo moderno all’interno della famiglia e della società, che si traduce nell’isolamento del “diverso” e nell’incomunicabilità con i propri simili. Il racconto è anche un ottimo esempio della poetica e della visione del mondo di Kafka, in cui il destino dell’esistenza individuale è in mano a forze oscure e inconoscibili, che operano in maniera assurda e imperscrutabile sulla vita degli uomini (come si vede anche nel romanzo Il processo).
Le pagine de La metamorfosi di Kafka si presentano come una lunga, articolata metafora che si sviluppa in due direzioni differenti ma strettamente correlate tra loro. Da un lato, il racconto è una denuncia dell’oppressione delle regole sociali sull’individuo, che viene schiacciato e spersonalizzato dalle imposizioni esterne.
Dall’altro lato, La metamorfosi è la sintesi dell’impossibilità di comunicazione tra esseri umani, in particolar modo negli ambienti familiari, simboleggiati dai luoghi chiusi e asfittici in cui si svolge tutta la vicenda.

La cosa più difficile è stata la resa grafica di Gregor/scarafaggio: la mimica umanizzata, l’espressione del dolore, il tormento interiore… Non mi interessava la semplice riproduzione da entomologo, fredda e distaccata, ma, appunto, la possibilità di creare un personaggio ibrido: che avesse, sì uno sgradevole aspetto ripugnante, e al contempo, mantenesse viva la presenza umana del povero Gregor.