Sergio Vanello

Nato a Luni il primo febbraio del 1968, laureato con lode presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara e ottenuta la specializzazione nell’insegnamento presso l’Università di Pisa, Sergio Vanello è professore di Discipline Pittoriche e Arte e Immagine. La sua attività artistica si esprime soprattutto con il fumetto e la pittura. Tra le mostre al suo attivo: 1992, Galleria Selene, Milano (a cura di U. Buscioni e G. Gentile); 2000, Galerie Bertrand Kass, Innsbruck Austria; 2003 Neuen Rathauses, Ingolstadt Germania; 2004, Museo Del Marmo, Carrara; 2007, Artenimes, Fiera D’arte Contemporanea, Nimes, Francia; 2007, Galerie D’art Contemporain Diario Di Bordo, Montpellier, Francia; 2018, Spazio Papel, Milano. Galleria d’arte con la quale collabora tuttora. Ultima mostra in ordine di tempo: Leggerezza, pensando a Italo Calvino, 2023. Oltre alla sua attività di pittore, si è dedicato negli ultimi anni al fumetto, in veste di disegnatore e autore. Da gennaio 2016 ha inizio la sua collaborazione con Aurea Editoriale (Roma). Nel 2017 ha inizio la sua collaborazione con Edizioni NPE. Dal 2020 è illustratore e Cover Artist per il mensile «Linus». Dal 2023 è illustratore e fumettista per la storica rivista francese «Métal Hurlant».

Libri

Kafka – La metamorfosi

Una mattina mi svegliai dopo una nottata di sogni inquieti e mi ritrovai trasformato in un gigantesco insetto…

L’adattamento a fumetti del più noto racconto di Franz Kafka (1883-1924), pubblicato per la prima volta nel 1915. Una tragica metafora del male di vivere del Novecento: l’emarginazione alla quale l’insetto, il “diverso”, viene cinicamente condannato dalla società.

La metamorfosi è un racconto lungo di Franz Kafka (1883-1924), scritto nel 1912 ma pubblicato nel 1915. Si tratta di uno dei testi più noti e famosi dello scrittore boemo in cui si descrivono le vicende di un uomo, Gregor Samsa, che una mattina si sveglia e scopre di aver assunto le fattezze di uno scarafaggio. Generalmente La metamorfosi è interpretata come una allegoria della alienazione dell’uomo moderno all’interno della famiglia e della società, che si traduce nell’isolamento del “diverso” e nell’incomunicabilità con i propri simili. Il racconto è anche un ottimo esempio della poetica e della visione del mondo di Kafka, in cui il destino dell’esistenza individuale è in mano a forze oscure e inconoscibili, che operano in maniera assurda e imperscrutabile sulla vita degli uomini (come si vede anche nel romanzo Il processo).
Le pagine de La metamorfosi di Kafka si presentano come una lunga, articolata metafora che si sviluppa in due direzioni differenti ma strettamente correlate tra loro. Da un lato, il racconto è una denuncia dell’oppressione delle regole sociali sull’individuo, che viene schiacciato e spersonalizzato dalle imposizioni esterne.
Dall’altro lato, La metamorfosi è la sintesi dell’impossibilità di comunicazione tra esseri umani, in particolar modo negli ambienti familiari, simboleggiati dai luoghi chiusi e asfittici in cui si svolge tutta la vicenda.

La cosa più difficile è stata la resa grafica di Gregor/scarafaggio: la mimica umanizzata, l’espressione del dolore, il tormento interiore… Non mi interessava la semplice riproduzione da entomologo, fredda e distaccata, ma, appunto, la possibilità di creare un personaggio ibrido: che avesse, sì uno sgradevole aspetto ripugnante, e al contempo, mantenesse viva la presenza umana del povero Gregor.