Attilio Micheluzzi
Libri
Afghanistan
Afghanistan è l’opera che chiude la carriera e la vita (sconcertante il presagio dell’ultima tavola) di uno dei più grandi fumettisti italiani. Abbiamo deciso di pubblicarla così come l’autore fu costretto ad interromperla: non sempre rifinita, nemmeno a matita, e parzialmente ripassata a china.
Queste matite ci mostrano “in presa diretta” come lavorasse Micheluzzi.
L’opera sembra chiudere un cerchio, essendo ambientata in uno dei Paesi che aveva già fatto da sfondo ad altri suoi precedenti volumi.
Una storia di guerra e di vendetta, dura, amarissima, e senza eroi.
Questo volume assume una involontaria valenza di ciò che potremmo chiamare un testamento spirituale, agli effetti di un aspetto che l’autore desiderava senza dubbio chiarire. Il fatto è che, in certi studi critici su di lui, gli era stato conferito un “colore” politico conservatore se non addirittura destrorso. Giudizio, beninteso, degno di attenzione ma tale da esigere opportuni distinguo, per evitare il rischio di malintesi. Perché la verità era senza dubbio meno assoluta, con sfaccettature capaci di attribuirle un senso meno nettamente connotato. Ebbene, con questa storia, Micheluzzi vuole indirettamente confutare tale interpretazione, illuminare questo aspetto della propria mentalità, confessandosi davanti al lettore o per lo meno chiarendo il proprio pensiero. Il quale può indurre bensì un lettore superficiale verso ciò che Micheluzzi giudicava un rilievo scorretto, ma in realtà il predetto orientamento conservatore va inteso in tutt’altra maniera [...] Da essa emergono magari idee conservatrici, ma non esattamente nel senso politico, quanto piuttosto nella conservazione dei principi fondamentali di un determinato “essere uomini”: la pietà, soprattutto la necessità, di comprendere le ragioni dell’«altro». E specialmente il serpeggiante e onnipresente orrore per la guerra [...] Non è la guerra a interessare Micheluzzi, bensì il groviglio di relazioni e sentimenti che essa mette in moto. (dalla prefazione di Gianni Brunoro)
«Mao Tsê-tung disse un giorno che il guerrigliero si muove nel territorio come un pesce nell’acqua…»
Air Mail
Anni Venti. Il decennio della follia, tanto sfavillante quanto inquieto. Sono anni “senza legge”, di gangster spietati e milionari senza scrupoli. Il pilota Clarence Man, detto “Babel”, vola tra gli Stati Uniti d’America per conto di una poco rassicurante compagnia postale. Tra un viaggio e l’altro, l’aviatore si ritroverà protagonista di incredibili avventure dal sapore hollywoodiano. Ad accompagnarlo in questo percorso, l’unica donna che riesce a tenerlo sempre sul nastro di partenza: Amelia “Bella” Palmer. Quattro storie in cui Attilio Micheluzzi ricrea l’atmosfera di un’epoca attraverso il suo inconfondibile stile raffinato. La serie completa di «Air Mail» raccolta in un unico volume cartonato interamente a colori.
Nessuno, nella storia del fumetto italiano, ha saputo raccontare il volo e l'avventura con la stessa maestria di Micheluzzi. Con questa saga, il maestro vuole narrare e ritrarre gesta e prodezze dei primi arditi e spericolati pionieri del volo postale, con la sua caratteristica linea leggera e una grande accuratezza di dettagli. Pubblicati originariamente negli anni Ottanta sulla storica rivista «Orient Express», gli episodi Air Mail, Dry weekend, Country fair photo e Palmer Special Number one sono tutti raccolti in questo volume.
«La nostalgia di Micheluzzi non è il doloroso ricordo di un idilliaco passato, quanto la base per un erudito recupero iconografico, tendente alla filologica ricostruzione che, in quanto narrazione fumettistica, si riferisce ad un‘epoca idealizzata e filtrata dalle immagini della cinematografia. Dopotutto, l’opera di Micheluzzi ha un obiettivo ben chiaro nelle intenzioni: ripensare al presente attraverso il passato. Le sue storie si configurano come una sorta di proiezione della sua avversione per l’epoca a lui contemporanea - egli affermava di essere nato nel secolo sbagliato - e questo spiega la ricerca nel passato di modalità identitarie possibili per una ridefinizione del contemporaneo.»
Dalla prefazione di Leonardo Cantone
Bab el-Mandeb
Egitto, 1935. I servizi segreti sono in subbuglio: le truppe italiane stanno per invadere il Regno d’Etiopia. Due uomini e due donne, che sembrano non avere legami tra loro, si ritrovano protagonisti di un’avventura bizzarra e pericolosa: consegnare due autoblinde all’esercito etiope. Tra ostacoli ed imprevisti, l’antifascista Libertario Miccoli, il sergente maggiore Peter Cushing, la ballerina Kekmat Fahmi e l’umanista Lilian Woodham-Kelly, attraverseranno territori e deserti sotto tensione internazionale, nel tentativo di portare a termine la spedizione. Una storia intensa in cui Attilio Micheluzzi, con incredibile maestria, accende un faro sulle relazioni ed emozioni umane al centro dei conflitti.
Qualche info in più
Vincitore del prestigioso premio “Prix Du Patrimoine” al festival di Angoulême, tra le più importanti manifestazioni dedicate al fumetto a livello mondiale, Bab-El-Mandeb apparve originariamente a puntate sulla rivista «Corto Maltese» nel 1986 e successivamente fu raccolto in volume da Rizzoli nel 1987. Da allora non è mai stato ripubblicato in Italia e le edizioni dell’epoca sono ormai introvabili. Un grande recupero da parte di Edizioni NPE, che riconsegna finalmente questa straordinaria storia nelle mani dei lettori, con un’edizione cartonata di grande formato, a colori.
I promessi sposi
Quello de I promessi sposi è il romanzo storico più celebre della letteratura italiana.
Nato dal genio di Alessandro Manzoni, mette in luce il rapporto tra umili e potenti, in un intreccio di episodi reali e storie di personaggi fittizi.
La popolarità e l’interesse per l’opera hanno portato a numerose riletture, dal teatro al cinema, passando per l’illustrazione.
Attilio Micheluzzi ne ha realizzato un meraviglioso adattamento a fumetti, coadiuvato dalla sceneggiatura di Mino Milani. È attraverso gli occhi di Padre Cristoforo, L’Innominato e Don Rodrigo, che i due maestri ripercorrono le famose vicende di Renzo e Lucia.
Un grande classico che rivive nella trasposizione di due colossi della Nona Arte.
Qualche info in più
Ambientata tra il 1628 e il 1630 nella Lombardia della dominazione spagnola, l’opera di Alessandro Manzoni rappresenta il primo romanzo moderno della nostra tradizione letteraria.
Attilio Micheluzzi e Mino Milani ne hanno scomposto con maestria il testo in tre capitoli dedicati a Padre Cristoforo, L’Innominato e Don Rodrigo, riflettendo la natura di romanzo corale dell’originale. Pubblicati originariamente in tre numeri de «Il Messaggero dei Ragazzi» nel 1981, sono ora raccolti in questo unico volume edito da Edizioni NPE, in formato cartonato a colori.
Tavole dalla grande potenza espressiva, con un inconsueto dinamismo narrativo e una profonda attenzione alle ambientazioni d’epoca, che esaltano la bellezza di un’opera intramontabile.
Il principe e il povero
Londra, un giorno d’autunno del sedicesimo secolo. Nella povera famiglia dei Canty nasce Tom, un bambino non desiderato. Nello stesso giorno, nella famiglia reale dei Tudor, nasce un bimbo che tutta l’Inghilterra attendeva con ansia: Edoardo.
Esteticamente sono molto simili, ma mentre il primo vive di elemosine nelle periferie della città, il secondo è un principe. Entrambi sognano una vita diversa e, quando il caso decide di farli incontrare, scelgono di scambiarsi segretamente i ruoli.
Inizia così la famosa avventura scritta da Mark Twain, che in questo volume è trasposta a fumetti nelle tavole Attilio Micheluzzi e la sceneggiatura di Roudolph.
Si tratta del primo straordinario esempio di adattamento letterario realizzato da Micheluzzi.
Qualche info in più
Pubblicato nel 1881, il romanzo di Mark Twain Il principe e il povero è un classico senza tempo.
Numerosi gli adattamenti, cinematografici, teatrali oltre che a fumetti, che hanno reso la storia universale e declinata in maniera differente a seconda dell’epoca. È anche il primo romanzo con il quale Attilio Micheluzzi si è cimentato per una trasposizione a fumetti. Pubblicato originariamente a episodi sul «Giornalino» tra gennaio e marzo del 1979, presenta sessantaquattro magnifiche tavole. Il segno di Micheluzzi rende con maestria tanto l’atmosfera cupa dei ghetti londinesi quanto l’eleganza della Corte inglese del tempo. I testi sono invece a cura di Raoul “Roudolph” Traverso, grande autore ed esperto nell’adattamento di classici della letteratura, che ha perfettamente sintetizzato il testo originale.
Una parabola sociale, che ora rivive in questa nuova edizione cartonata a colori che ne esalta l’incredibile bellezza.
Bio autore
Attilio Micheluzzi (Umago, 1930 – Napoli, 1990) è stato uno dei grandi Maestri del fumetto italiano. Architetto di formazione, iniziò la carriera in Africa prima di dedicarsi ai fumetti in Italia. Esordì su Il Corriere dei Piccoli e collaborò a lungo con Il Giornalino, realizzando biografie a fumetti e illustrazioni. Lavorò anche con Cepim, Alter Alter, L’Eternauta e Corto Maltese. Creatore di Petra Chérie, vinse prestigiosi premi come lo Yellow Kid (1980) e il Prix Alfred (1984). A lui è intitolato il Premio Micheluzzi del Napoli Comicon. Amava ambientazioni storiche, l’aviazione e i grandi conflitti, esplorati con uno stile ricco e profondo nonostante abbia iniziato la carriera fumettistica dopo i quarant’anni.
L’uomo del Khyber
«È stata una notte fatale, Winkie. Di quelle che segnano una vita...»
Primavera del 1879. L’India è controllata dagli Inglesi, intenti a contenere la minaccia dell’espansionismo russo e ad estendere la propria influenza in Afghanistan.
Reginald Winkie, capo cassiere di una banca di Lahore, è un giovane promettente e un grande seduttore. Un giorno, una delle sue amanti viene assassinata in circostanze misteriose. Mossa da sentimenti discriminatori, la società inglese fa ricadere su di lui tutte le accuse.
Fra spionaggio, ricatti e congiure, Winkie proverà a farsi giustizia guardando con occhi nuovi le sue radici.
Dal maestro Micheluzzi, un’opera che affronta il problema dell’identità dell’individuo nel corso della Storia.
«Attilio Micheluzzi ha sempre frequentato il fumetto seriale, quello delle riviste per ragazzi e quello “bonelliano”, come le due storie per «Un uomo un’avventura». E ha sempre frequentato la Storia, perché avventura per lui ha sempre significato raccontare vicende storiche del passato, meglio se extra nazionali con protagonisti cittadini del mondo esattamente come era lui: di origini napoletane ma giuliano di confine, prima italiano e poi istriano - seguendo le sorti della sua città natale Umago - e architetto per tanti anni in Africa settentrionale, tra Marocco, Senegal, Nigeria, Tunisia e Libia.
La sua passione per la Storia è evidente nell’attenzione che anche nelle pagine che vi apprestate a leggere traspare per i costumi dei personaggi e le atmosfere delle ambientazioni. Alcune tavole de L’uomo del Khyber potrebbero tranquillamente essere scambiate per schede di qualche manuale di storia per la loro accuratezza.
Il livello di dettaglio con il quale Micheluzzi disegna gli abiti di lord e nobildonne, l’abbigliamento tipico di indiani e afgani, le divise dei vari corpi militari, per non parlare della sua solita precisione nella resa delle architetture civili e, soprattutto, militari e degli scorci urbani sono la conferma di quanto la materia storica fosse importante nella sua cifra di autore, come elemento narrativo fondante.
Leggere questo fumetto equivale a immergersi nelle atmosfere dell’India coloniale di fine Ottocento, quasi sentire gli odori delle spezie e dell’umanità brulicante di Lahore.»
Dalla prefazione di David Padovani.
L’uomo del Tanganyka
A sud del Kenya e a nord della Rhodesia e dei possedimenti portoghesi, sta l’Africa orientale tedesca: il Tanganyka. Di fronte, ad appena 30 miglia nell’Oceano Indiano, ci sono Zanzibar e le truppe inglesi.
Nello scenario logorante del primo conflitto mondiale, anche l’Africa diventa uno scacchiere importante, dove la guerra si trasforma talvolta in pura avventura, vista la penuria di aiuti e contatti con la madrepatria.
In queste terre selvagge, lo spionaggio diventa una pedina fondamentale per la sopravvivenza e l’esito finale del conflitto.
Da un lato, il reverendo Philips, spia tedesca in missione sotto copertura a Zanzibar. Dall’altro Ian Fermanagh, un burbero ingegnere minerario americano di origini irlandesi a bordo di un idrovolante giunto in terra africana: il suo Curtiss A-1 sorvola il delta del Rufigi ma durante la missione viene abbattuto da uno stormo di fenicotteri rosa. Fermanagh precipita, ma nonostante sopravviva miracolosamente allo schianto, il rottame viene circondato dai coccodrilli. Lo salverà proprio l’intervento di Philips.
Ancora una volta il maestro Micheluzzi si cimenta con gli orrori della guerra, lui che in prima persona ne aveva vissuto la catastrofe durante il secondo conflitto mondiale. La sua spiccata attenzione alla memoria storica emerge ancora una volta attraverso le storie di uomini comuni, protagonisti spesso inconsapevoli di una pagina indelebile della storia dell’uomo.
Micheluzzi aveva 48 anni quando realizzò questo volume, il diciottesimo della mitica collana della Bonelli, uscito nell’ottobre 1978. «Un uomo un’avventura» era un prodotto di alta qualità, contenitore ideale per un artista come Micheluzzi, che ha sempre mostrato una certa predilezione per le storie ambientate nei primi decenni del Novecento.
In questa avventura, Micheluzzi inserisce una firma d’autore nelle didascalie, una specie di commento off records, ironico, a contrappunto delle vicende narrate, dove i personaggi sembrano trasmettere un senso di marginalità e scollamento rispetto all’ambiente in cui vivono: restano, come lo stesso autore – istriano di nascita e quindi di origini slave – stranieri in qualsiasi luogo si trovino.
Marcel Labrume
Questo straordinario volume apre la collana interamente dedicata ad Attilio Micheluzzi. Edizioni NPE pubblicherà nel corso del tempo l’opera integrale del Maestro in una collana omogenea di cartonati dai prezzi contenuti.
Dopo le collane dedicate a Dino Battaglia e a Sergio Toppi, un altro fondamentale tassello del fumetto italiano si inserisce nel percorso della casa editrice del fumetto d’autore.
Micheluzzi ha avuto da sempre una forte predilezione per le storie d'avventura solitamente caratterizzate da un'ambientazione d'epoca, in un passato più o meno recente e molto spesso incastonata in periodi di grandi conflitti e grandi cambiamenti.
Non mancano sue opere ambientate al presente (come Johnny Focus e perfino una storia di Dylan Dog intitolata Gli Orrori di Altroquando), oppure ancora storie di fantascienza (come ad esempio l'originale Roy Mann) ma è un dato di fatto che la maggior parte della sua produzione faccia riferimento al passato.
Creato nel 1980 per la rivista «Alter Alter», Marcel Labrume è un soldato francese di stanza in Africa settentrionale e l’anno in cui si svolgono le vicende è il 1942.
Micheluzzi, grazie anche alle possibilità offerte da una rivista non destinata ai ragazzi (o almeno non solo), crea un personaggio più umano, cinico e disilluso, ricco di difetti e di contraddizioni, simbolo di una seduzione un po’ perversa, per quel suo ambiguo stato di persona poco chiara, senza ideali.
Questo volume è l’edizione integrale di Marcel Labrume, personaggio di cui Attilio Micheluzzi aveva realizzato due storie:
– Marcel Labrume, storia di 48 pagine, ambientata nel Libano del 1940, pubblicata a puntate sulla rivista «Alter Alter», da ottobre 1980 a gennaio 1981;
– Alla ricerca del tempo perduto, storia di 84 pagine, ambientata nel Nord Africa del 1942, pubblicata a puntate sulla rivista «Alter Alter», da ottobre 1982 a giugno 1983;
– Un terzo episodio avrebbe dovuto veder Marcel Labrume agire dell’Indocina del 1947, ma non fu mai realizzato.
Mermoz
Jean Mermoz, soprannominato l'Arcangelo, è un leggendario pilota francese considerato un eroe per il suo rigore e impegno su più fronti. Amante della poesia e dell’arte, amico e collega di Antoine de Saint-Exupéry, rinunciò a una potenziale carriera letteraria scegliendo di arruolarsi nell'aviazione militare. Fu tra i primi ad aprire le rotte per il servizio aeropostale tra Francia, Africa e Sud America a cavallo tra le due guerre, distinguendosi come uno dei più grandi aviatori del suo tempo. Ma la sua storia si interruppe prematuramente, dissolvendosi nell’Oceano Atlantico. Una figura iconica, raccontata da Attilio Micheluzzi in un’accurata biografia a fumetti ispirata ai testi del giornalista Joseph Kessel.
L’architetto Micheluzzi è appena giunto all’aeroporto di Dakar. Si trova nella capitale del Senegal per seguire la realizzazione di un grande albergo in Boulevard Roosevelt, sulle rovine di una vecchia batteria costiera della Marine Nationale Française. Poco dopo essersi sistemato prende un taxi per raggiungere il sito del vecchio aeroporto di Ouakam, base dell’Aeropostale, da dove i velivoli della Latécoère partivano per il Brasile. Una stele si staglia sull’oceano e ricorda tutti gli uomini dell’Aeropostale caduti in volo sull’oceano. Il nome di Mermoz risalta sulla stele rosea e la commozione nello sfiorarlo è forte. È la maniera più prossima per sentire vicino l’eroe che in patria avevano soprannominato l’Arcangelo (sarebbe stato troppo semplice definirlo unicamente Angelo perché tanti avevano le "ali”, ma lui era qualcosa di più, quell’uomo che in pochi anni aveva compiuto imprese maestose, un Icaro moderno (come lo aveva definito qualche giornalista francese), che forse aveva voluto avvicinarsi troppo al sole. Attilio sente di aver la raggiunto prima parte di un pellegrinaggio durato 25 anni, di aver sciolto un voto contestuale al proposito di iniziarne immediatamente un altro. Ci vorranno altri 25 anni per sciogliere il voto di cui parliamo, quando l’opera di Micheluzzi vedrà la luce.
Dalla prefazione di Vincenzo Graziano.
Pizarro in Perù
Disegnato nel 1990 per la sceneggiatura della scrittrice argentina Lilian Goligorsky, sinora questo magnifico volume non era mai stato tradotto in italiano. Lo stesso autore non lo vide pubblicato, poiché la sua prematura scomparsa, il 20 settembre 1990, glielo impedì. L’avventura di Pizarro faceva infatti parte di un grande progetto dell’Editorial Planeta-DeAgostini, Relatos del Nuevo Mundo, dedicato alla celebrazione dei cinquecento anni dalla scoperta delle Americhe: apparve quindi nel 1992, in spagnolo, per una bella edizione di grande formato e colorata in originale dallo stesso Micheluzzi, accanto a opere di altri maestri dell’historieta quali Alberto ed Enrique Breccia, José Muñoz, Alfonso Font, Paul Gillon e gli italiani Sergio Toppi e Lorenzo Mattotti.
Si tratta di un volume straordinario, con dei colori di una grazia ed una qualità senza precedenti. Attilio Micheluzzi è noto soprattutto per la sua linea chiara ed i suoi intensi bianco e neri. Questo graphic novel interamente a colori non potrà che stupire il pubblico.
Francisco Pizarro (1475–1541) è stato un condottiero spagnolo, conquistatore dell’Impero Inca e fondatore della città di Lima, attuale capitale del Perù. Gli Inca erano forti di trentamila soldati e gli Spagnoli ne avevano solo 250 ma, attirato il re Inca Atahualpa fingendo di “trattare”, lo catturarono e giustiziarono, facendo seguire a quell’indegno gesto una carneficina di migliaia di indigeni.
Il volume presenta anche un altro racconto breve di Micheluzzi, forse la sua prima incursione nell’immaginario delle civiltà precolombiane, apparso sulle pagine del «Corriere dei Ragazzi» nell’agosto del 1972 – dunque nel pieno della fase aurorale dell’autore.
Scritto da Piero Selva (uno degli pseudonimi di Mino Milani, straordinario sceneggiatore che ha segnato un’intera epoca del fumetto italiano) e firmato da Micheluzzi con il nom de plume Igor Arzt Bajeff, anche Il sole di Montezuma ci porta nelle Americhe dei conquistadores, nel pieno del processo di espansione occidentale che dette il via al più grande genocidio nella storia dell’umanità.
Rosso Stenton – Integrale
Estremo Oriente, fine anni Trenta. Un palombaro della marina americana, Roscoe – detto “Rosso” – Stenton, si trova tra due fuochi: da un lato Wu Pei Fu, un trafficante d’armi che vuole sfruttarlo per recuperare alcuni carichi perduti, dall’altro Boccio di Rosa, un’affascinante donna a capo di un piccolo esercito di pirati. Tra Storia, azione e ironia, cominciano così le sue incredibili avventure, sullo sfondo di una Cina coinvolta nel più grande conflitto asiatico del XX secolo: la seconda guerra sino-giapponese. La serie completa del maestro del fumetto d’avventura, raccolta in unico volume.
Pubblicato originariamente in più episodi – Shanghai, Avventura in Manciuria e Yellow Christmas su «L’Eternauta» tra il 1982 e il 1987, e La lunga notte su «Orient express» I protagonisti n. 16, Edizioni L’isola ritrovata nel 1986 – «Rosso Stenton» racchiude tutte le atmosfere avventurose, il periodo storico e gli stilemi narrativi dell’Attilio Micheluzzi maturo. La ricostruzione meticolosa di ambienti e cronologie impreziosisce la trama, e il dinamismo delle inquadrature guarda con affetto al cinema americano classico. Una freschezza narrativa ricca di dialoghi, spesso ironici, con una particolare attenzione ai personaggi minori. Una saga che, tra piccole e grandi rivendicazioni intorno a confini e minoranze, risulta incredibilmente attuale.
«Nel raccontare il suo lavoro sul purtroppo unico numero della rivista «European Cartoonist» confezionata in lingua inglese nell’estate 1984 dall’editore amatoriale Nino Bernazzali, è Micheluzzi stesso a rivelare in poche ma efficaci parole quanto sia stata “la Cina degli anni Trenta, l’epoca dei Signori della guerra, del Kuomintang, dei giapponesi, delle concussioni, del contrabbando, il canto del cigno della razza bianca in Asia ad affascinarmi, più del marinaio rissoso, cialtrone e disertore”, che guida il lettore nelle vicende, in una miscela esplosiva di temi e situazioni che rimane ammaliante ancor oggi per il suo miscuglio di esotismo e cliché, agevolmente irrisi e superati proprio nel momento in cui vengono messi in scena dalla narrazione sopraffina dell’autore istriano.»
Dalla prefazione di Loris Cantarelli.
Roy Mann
«Sì, Roy, qualunque cosa cerchi la troverai…
La materia di cui sono fatti i sogni non può morire…»
New York, 1936. Roy Mann, sceneggiatore di fumetti per conto della Wonder Comics, viene scaraventato in una dimensione parallela a causa dell’esplosione di una caffettiera difettosa. In questo mondo alternativo, gli Stati Uniti hanno dichiarato guerra a loro stessi, per essere veramente sicuri di vincere… Tra nuvole di cotone idrofilo, astronavi da turismo e cinesi che parlano napoletano su uno scooter volante, l’avventura di Roy Mann lo catapulterà in una spirale di avvenimenti assurdi, dove i personaggi da lui inventati irrompono prepotentemente a guardia di un oscuro segreto.
Una fonte d'ispirazione per Sclavi fu il romanzo Assurdo universo di Fredric Brown che viene più volte citato nello stesso fumetto; in alcune vignette si vede Roy Mann leggere questo libro ed il primo episodio della serie si chiude con una citazione dal testo ("...tutti gli universi concepibili esistono ...e io posso sceglierne uno migliore di quello che ho lasciato...").
Nel libro l'esplosione di un razzo sbalzava il protagonista in un universo parallelo; in Roy Mann, invece, la stessa situazione sembra verificarsi in seguito all'esplosione accidentale di una caffettiera.
Il fumetto è ricco di citazioni, come da buona tradizione "sclaviana"; evidente l'omaggio al c di Alex Raymond, sia nelle ambientazioni più oniriche in cui si trova coinvolto Roy Mann, che nei personaggi (la principessa Lara e soprattutto il malvagio Ling, evidente parodia anche nel nome del perfido Ming di Flash Gordon).
In tutto gli episodi di Roy Mann sono tre, tutti realizzati per la rivista Comic Art.
Le tre storie sono (tra parentesi i numeri di Comic Art su cui sono stati pubblicati ed il periodo):
- In uno strano mondo (C.A. nn. 34/39 - giu/dic 1987)
- Orizzonti di gloria (C.A. nn. 43/45 - mar/mag 1988)
- Quante volte tornerai (C.A. nn. 78/80 - apr/giu 1991)
Le storie furono poi state raccolte in volume dalle stesse edizioni Comic Art e dalle Edizioni L'Isola Trovata.
le ristampe in volume furono tre:
- L'Isola Trovata 1988 (in tre albi),
- Editrice Comic Art 1993 (in un unico brossurato)
- Rizzoli Lizard 2013 (in unico cartonato)
Siberia
La storia dei trent’anni più importanti della Russia attraverso la vita, i cambiamenti, le rinunce, i misteri e gli amori del conte Kovalensky, intellettuale e nobile che sposa la causa della rivoluzione. Per essa lascia una ricca e scintillante Pietroburgo per andare avventurosamente incontro a un eroico e tragico destino fra gli sterminati campi coperti di neve e i boschi di betulle della fredda Siberia.
Una lunghissima saga/biografia che vede protagonista Gabriel Kovalensky, ripercorrendo con lui tutto il periodo pre- e post-rivoluzione d’ottobre. Si segue il suo percorso da nobile e stimato studioso moscovita a prigioniero nei gulag siberiani sino a membro ufficiale dei Soviet. La sua vita sarà contraddistinta da innumerevoli vicissitudini di cui spesso e volentieri non ne sarà la causa diretta.
In quest’opera ritroviamo i marchi di fabbrica di Attilio Micheluzzi sia a livello di trama, con i classici interloqui con i protagonisti, sia il suo stile beffardo e il tratto pulito e preciso, da vero maestro della linea chiara.
Una grande storia che Edizioni NPE propone per la prima volta assoluta in Italia interamente a colori, grazie al ritrovamento delle tavole originali da parte della Galleria Little Nemo.
Titanic
«L’interno della grande nave è ora deserto. I grandi saloni,
affollati fino a qualche ora fa di dame e gentiluomini eleganti,
sono diventati una agghiacciante visione di incubo...»
Nella notte tra il 14 ed il 15 aprile 1912, il transatlantico più grande e più lussuoso del mondo, espressione della massima tecnologia navale britannica, entrò in collisione con un iceberg durante la sua traversata dell’Oceano Atlantico. Nel naufragio trovarono la morte 1518 dei 2223 passeggeri imbarcati. Che siano prostitute o principesse russe, rivoluzionari o miliardari americani, bastò un semplice pezzo di ghiaccio per riportare tutti all’uguaglianza più totale. Un’opera umana, intensa e sofferta, nella quale Attilio Micheluzzi esprime tutta la sua potenza di autore e disegnatore. Quest’opera non veniva ripubblicata in Italia da dieci anni (mentre in Francia è stata un grande successo anche nel 2012).
Micheluzzi ha avuto da sempre una forte predilezione per le storie d'avventura solitamente caratterizzate da un'ambientazione d'epoca, in un passato più o meno recente e molto spesso incastonata in periodi di grandi conflitti e grandi cambiamenti.
Non mancano sue opere ambientate al presente (come Johnny Focus e perfino una storia di Dylan Dog intitolata Gli Orrori di Altroquando), oppure ancora storie di fantascienza (come ad esempio l'originale Roy Mann) ma è un dato di fatto che la maggior parte della sua produzione faccia riferimento al passato.
Titanic fu la prima collaborazione del Maestro Micheluzzi con la rivista «Comic Art», nel 1988. Ma il volume che avete tra le mani contiene anche la storia breve a fumetti La Tragedia del Titanic, disegnata nel 1972 sulle pagine del «Corriere dei Ragazzi» per la serie Dal nostro inviato nel tempo Mino Milani.
Questo straordinario volume è la seconda uscita della collana interamente dedicata ad Attilio Micheluzzi, che Edizioni NPE pubblicherà integralmente nel corso del tempo con cartonati dai prezzi contenuti.
Dopo le collane dedicate a Dino Battaglia e a Sergio Toppi, un altro fondamentale tassello del fumetto italiano si inserisce nel percorso della casa editrice del fumetto d’autore.